LA COMUNITA’ INCONTRO ONLUS E’ UN'ORGANIZZAZIONE CERTIFICATA ISO 9001:2015, ACCREDITATA CON LA REGIONE UMBRIA E CONVENZIONATA CON IL SSN

Insieme per la vita

La Comunità Incontro & il Cammino della Speranza sabato 12 maggio alle 15 presso la casa della cultura di Villa De Sanctis a Roma daranno vita ad un convegno in cui verranno affrontati temi legati alle dipendenze da sostanze, da gioco d’azzardo,
fino a quelle legate al mondo digitale e di internet  

La mattina in alcune piazze della Capitale si terrà un volantinaggio di prevenzione ed informazione

“Insieme per la vita. Informazione e prevenzione sulle vecchie nuove dipendenze”. Questo il titolo del convegno che si terrà sabato 12 maggio alle 15 presso la casa della cultura di Villa De Sanctis a Roma. L’evento è stato voluto e organizzato dalla Comunità Incontro Onlus & dal Cammino della Speranza (via Renzo da Ceri, 93 largo Preneste), gruppo di volontari attivi a Roma da più di vent’anni, impegnati quotidianamente in attività di orientamento, informazione, formazione e prevenzione contro la dipendenza da droghe e alcol.Gli operatori, Debora Milia, Massimo Persiani, Claudio Urbani insieme ad altri volontari assistono famiglie di ragazzi tossicodipendenti affiancandole nelle fase precedente l’ingresso nella Comunità Incontro. Inoltre una volta alla settimana il gruppo di appoggio tiene una riunione di auto-aiuto per i genitori. Milia, Persiani e Urbani, la Comunità Incontro e responsabili dell’amministrazione locale, dunque durante il convegno del 12 maggio,  tratteranno i seguenti temi: la storia e le attività della Comunità Incontro, il trattamento delle dipendenze e i moduli terapeutici, gli adolescenti e le nuove dipendenze (bullismo, cyberbullismo e binge drinking) e i rapporti con i Serd.

Fra i temi che verranno trattati, riguardanti le nuove dipendenze, sarà il binge drinking, la cosiddetta “abbuffata alcolica”, diffusa, nel fine settimana, soprattutto tra i ragazzi di età compresa tra i 14 e 20 anni.  Questa è una pessima abitudine perchè in molti pensano che consumare alcol  una volta alla settimana non faccia male, invece l’uso sistematico può sviluppare una dipendenza. I giovani usano spesso l’alcol come una sostanza che dà piacere e che aiuta a trascorrere una serata con gli altri eliminando le inibizioni e le resistenze psicologiche alla propria espressione fisica e verbale. Ma spesso non si rendono conto che può creare dipendenza e danni alcol correlati (immediati e cronici). Fino all’età di 16 anni circa, nel corpo umano non sono ancora presenti gli enzimi destinati alla metabolizzazione dell’alcol. Quindi le bevande alcoliche per i giovani risultano molto più nocive rispetto ad un adulto, perchè l’etanolo non può essere scomposto in sostanze più tollerabili.

Docenti universitari, psicologi e psicoterapeuti durante il convegno affronteranno anche altri temi legati alle dipendenze da sostanze, da gioco d’azzardo, fino a quelle legate al mondo digitale e di internet. Accorgersi se un adolescente o un adulto abusa di sostanze stupefacenti non è sempre facile e immediato. La cultura dello “sballo” è oggi molto più sottile, ma anche molto più devastante sotto il profilo degli effetti. Lo sballo può avvenire da soli o in piccoli gruppi, anche tra le mura domestiche o in luoghi inaspettati. Queste sostanze provocano danni neurologici e psicologici, intellettivi e comportamentali che possono divenire permanenti e difficili da recuperare. Basti pensare all’allarme lanciato, un mese fa, dall’Osservatorio europeo sulle droghe e sulle tossicodipendenze insieme all’Istituto superiore di sanità riguardo a cannabinoidi sintetici contenenti veleno per topi. L’assunzione di sostanze, in particolare, quelle sintetiche provocano dei danni irreversibili al cervello e non solo, in qualche caso portano addirittura alla morte.

“E’ diventata quasi una moda tra i giovani – spiega  Giampaolo Nicolasi – quella di uscire il fine settimana per sballarsi. In che modo? Fumando uno spinello o sniffando o bevendo. Un atteggiamento sbagliato che non porta da nessuna parte, ma che fa riflettere. Vengono in mente gli ultimi decessi da overdose registrati in Umbria e altre regioni italiane. Sono proprio questi tragici fatti di cronaca che devono spingerci ancora di più  a lottare per aiutare i ragazzi che finiscono nella rete della droga. Importantissimo in questi casi la collaborazione tra pubblico e privato. E’ proprio su questo che ci stiamo impegnando a fondo e dobbiamo continuarlo a fare”.

Intanto la mattina di sabato 12 maggio, dalle 10, alcuni operatori, psicologi, assistenti sociali ed educatori saranno in varie piazze di Roma (Municipio 5, Roberto Malatesta e scuola Enrico Toti) con i minibus della Comunità Incontro per distribuire volantini informativi e di prevenzione.