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Relazione al Parlamento sulle Tossicodipendenze 2019 – Nota della Comunità Incontro

La relazione al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze 2019 realizzata dal Dipartimento politiche antidroga e trasmessa alla Camera dei Deputati lo scorso 29 Ottobre, con riferimento ai dati del 2018, ci restituisce un quadro del fenomeno complesso e preoccupante: si è verificato un incremento dei decessi direttamente droga-correlati, passati dai 296 casi del 2017 ai 334 nel 2018 (una vittima ogni 26 ore), in crescita la percentuale dei giovani tra i 15 e 19 anni che hanno assunto l’eroina almeno una volta, allarmante la diffusione di nuove sostanze psicoattive come il Fentanyl. Un approccio sempre più precoce da parte dei nostri giovani e giovanissimi che sta ad indicare un abbassamento significativo della percezione del rischio.

Il Rapporto evidenzia un altro aspetto che merita risposte adeguate non più procrastinabili ovvero il dramma delle carceri e la necessità che i tossicodipendenti che commettono reati, possano accedere ai benefici delle misure alternative alla detenzione carceraria, unica via per un reale ed efficace percorso terapeutico- riabilitativo. Auspichiamo, a tal riguardo, che non si continui ad affrontare il problema secondo una visione puramente ragionieristica, di bilancio.

Si insiste sulla libera scelta che ciascun ragazzo in condizione di dipendenza possa decidere la struttura presso la quale svolgere il proprio programma riabilitativo, così come garantito costituzionalmente per altre necessità di cura.

Siamo sempre più convinti dell’urgenza di dare seguito con più slancio all’iniziativa pubblico-privata, intrapresa dalle reti del privato sociale accreditato e dei servizi pubblici, che solo qualche giorno fa hanno presentato una prima proposta di riforma del testo unico sulle droghe, con l’intento di adeguarlo ad un fenomeno dalle dinamiche sempre più complesse, che sfuggono a vecchie categorie interpretative. Importante, nell’ambito di una rivisitazione dell’intera governance nazionale, la proposta di istituire un Osservatorio Permanente sulle Dipendenze, che sappia attraverso il concorso anche del privato sociale, fornire strumenti di lettura e buone pratiche utili per ogni intervento di programmazione.

I dati ci suggeriscono di porre attenzione alla gestione dei pazienti cronici con un focus sul processo integrato di presa in carico globale, ovvero l’approccio alla cura dovrà essere processuale: ricomporre le singole prestazioni nel solco della multidisciplinarietà, privilegiando così un approccio di tipo “olistico”.

Altro aspetto non meno rilevante è il tema della prevenzione. Come in altre circostanze abbiamo ribadito, è fondamentale rilanciare un piano Marshall in materia di prevenzione. A tal proposito, è necessario ripristinare un fondo ad hoc, introdotto con la 45 del 99 e successivamente, per incomprensibili ragioni di opportunità politica, confluito nel fondo indistinto delle politiche sociali.

Il tema delle risorse, senza un’incisiva azione politica dei nostri legislatori, rappresenta un elemento ostativo all’elaborazione di strategie e piani educativi che non si perdano in interventi a spot. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un progressivo disinvestimento in progetti nelle scuole. Occorre invertire questo trend negativo con interventi mirati di informazione e prevenzione riferiti al target scolastico per identificare comportamenti a rischio e le condizioni di vulnerabilità.

Una programmazione delle risorse più adeguata, consentirebbe, altresì, di finanziare bandi per il recupero, il reinserimento sociale e lavorativo.

Ufficio Stampa Comunità Incontro