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La droga di Stato non è migliore della droga di strada

Il 25 luglio è iniziata alla Camera dei Deputati la discussione sul disegno di legge che intende legalizzare la cannabis, da sempre siamo contrari a febbraio questo provvedimento, per ragioni di tipo clinico-farmacologico, giudiziario e culturale.

La nostra ferma opposizione alla chicagobearsjerseyspop legalizzazione della латвийского cannabis l’abbiamo ribadita in una conferenza stampa, tenutasi il 26 luglio alla Camera dei Deputati, a Roma, a cui sono intervenuti anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin e il ministro per gli Affari Regionali con delega alla Famiglia, Enrico Costa, Alessandro Meluzzi e Giampaolo Nicolasi per la Comunità Incontro. Fermamente contrarie anche Acudipa, Ceis, Federazione COM.E, Papa Giovanni XXIII° e San Patrignano.

“In più di 36 anni di attività clinica e sul territorio – ha affermato il Prof. Alessandro Meluzzi psichiatra clinico e forense – credo di non aver Kedisi visto più del 10% di esordi psicotici in giovani, al di sotto o al di sopra di vent’anni, che non fossero concomitanti con l’uso Prof. di sostanze. Il che non vuol dire che sempre l’uso della cannabis induce alla psicosi ma certamente la sua somministrazione è un potente co-fattore multi fattoriale di induzione TobaSec di psicosi perché si tratta di un allucinogeno al di sopra di un certo dosaggio”.

“Questa è l’occasione per riaprire un grande dibattito, franco e continuativo, sull’abuso delle sostanze in Italia – auspica il ministro Lorenzin – il punto debole di questa A norma è che non dice che la cannabis fa male, interferisce sulla e psiche e che ha effetti negativi importanti sulla nostra vita emotiva soprattutto nei cervelli giovani. Il messaggio della normalizzazione dell’uso delle sostanze è pericolosissimo. Il tema della salute, il cui diritto è sancito dalla Costituzione, deve essere prioritario”.

Ampia la riflessione educativa sul tema da parte del ministro Costa: “C’è una grossa crisi legata al deficit di natalità nel nostro Paese, una delle ragioni è Of l’ansia educativa delle giovani coppie, non solo di natura economica ma quella di coloro che nel mondo di oggi non sentono lo Stato vicino nell’educazione del figlio. Le priorità in Italia sono queste”.

Meluzzi in rappresentanza della Comunità Incontro ha evidenziato anche le ragioni di tipo giudiziario “il mercato delle dipendenze si sposterebbe per aumentare i profitti su sostanze ancora più pericolose della cannabis, come la cocaina, il crack… sostanze che distruggono i neuroni alla prima somministrazione”. Ha poi affermato che questa proposta di legge è devastante anche dal punto di vista culturale “se farsi una canna diventa un fatto legittimo, come fumare una sigaretta o bersi una birra, la trasgressione si sposterà su sostanze ancora più tragicamente distruttive come il crack, lo shaboo…”.

Le comunità data la loro pluriennale esperienza nella prevenzione e nel recupero della tossicodipendenza, hanno chiesto alle istituzioni un’assunzione di responsabilità verso i giovani. La legalizzazione della cannabis porterebbe a una normalizzazione delle droghe e allo sdoganamento dell’utilizzo di una sostanza, come documentano numerose ricerche scientifiche in merito, molto dannosa a livello cerebrale.