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Per la Corte Suprema di Cassazione è da considerarsi reato commercializzare qualsivoglia prodotto derivante dalla light-cannabis

La Comunità Incontro, fondata da don Pierino Gelmini nel 1963, attiva ed operante sul territorio nazionale nel contrastare l’uso di qualsiasi droga, plaude al pronunciamento della Corte Suprema di Cassazione inerente al fatto che sia da considerarsi reato commercializzare qualsivoglia prodotto derivante dalla light-cannabis.
Detto pronunciamento è di ulteriore stimolo alla Comunità nel proseguire con rinnovato slancio l’impegno a contrastare la produzione e l’uso di sostanze stupefacenti in genere e in specie in quanto contrastanti con la cultura della vita da sempre proposta come terapia esistenziale dal proprio fondatore a coloro che sono caduti nella rete della droga e che, causa i suoi devastanti effetti cercano di uscirne.
“C’è una cultura oggi dello sballo che è droga stessa”, diceva Don Gelmini… e ancora chi osava: “abbiamo accettato con questa cultura di morte la droga come aria inquinata”. La Comunità Incontro, memore degli insegnamenti del suo fondatore, ribadisce il proprio impegno nell’affiancare lo Stato e le istituzioni diffondendo la cultura della vita. Solo così trasmetteremo alle generazioni presenti e future che in uno Stato di diritto, qual’è il nostro, drogarsi non può essere mai lecito in quanto atto gravemente lesivo della dignità umana.

Giampaolo Nicolasi
Responsabile Struttura Comunità Incontro